mercoledì 13 marzo 2013

UNA SETTIMANA A LIMA

NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO


Dicono che per tutto l'anno Lima sia avvolta in una agghiacciante nebbiolina tipo londinese  Puó essere, ma la dea del viaggio ha deciso di farci arrivare qui giusto in quelle poche settimane dell'anno (da dicembre a febbraio) in cui Lima riesce a scrollarsi di dosso il grigiore e lo smog. L'estate di Lima, il fatto di trovarci nel quartiere più fighetto della città e gli angeli che qui ci hanno accompagnato ci hanno fatto proprio godere della settimana nella capitale peruviana. 


PUNTI DI VISTA

Se a Lima fossimo stati nella estrema periferia della cittá, sufficientemente lontana dagli occhi dei turisti da far dubitare della propria esistenza, come ci successe a Bogotá, probabilmente ne avrei avuto tutt'altra opinione. Invece il giro di roulette ha deciso sta volta per un numero alto: calle Colon, quartiere Miraflores, ad appena tre isolati dal lungomare. Miraflores, quartierino esclusivo, si stende su un promontorio che guarda dritto verso l'oceano; o forse é l'oceano a guardare stupito verso i grattaceli, a riflettersi sulle vetrate degli hotel di lusso, architetture moderne con una pazzesca vista sul mare, giardini fioriti da cui osservare il tramonto sull'acqua.  



Mi molesta ammetterlo, ma l'ho trovato davvero bellissimo; mi è piaciuto perfino il Lancomar, un centro commerciale con vista oceanica dove abbiamo visto il tramonto mangiando un gelato soft di qualche catena di fast-food. Sfacciatamente borghese, ordinario... eppure c'è piaciuto!






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LIBERA AMBASCIATA D'ITALIA A LIMA


A Miraflores, appunto, siamo stati ospiti per qualche giorno di Sara e Josefina nel loro bell'appartamento.

Sara e Josefina lavorano per due ong italiane, la casa è anche il loro ufficio e passano le giornate a scrivere relazioni di progetto e a contabilizzare le fatture. Vivono in simbiosi, una cucina e l'altra lava i piatti, una prende le sigarette a l'altra l'accendino. Di giorno si mettono di fronte ai loro computer, ognuna con le proprie cuffiette alle orecchie - anche se ascoltano la stessa musica - e lavorano tutto il giorno; condividono anche la ragioniera che si siede in mezzo alle due e tiene la contabilità del progetto di una e dell'altra; poi alla sera si stendono sul divano e guardano insieme una puntata online di "Un posto al sole". E da bravi italiani riuniti finiamo a dibattere di politica e cantare le canzoni di Ligabue con Josefina che urla a Massi in calabrese "Ma sei uguale!!" e poco ci mancava che grattugiassimo il parmigiano anche sul ceviche, piatto peruviano a base di pesce crudo. 
Poi purtroppo entrambe devono partire ma... lasciano la loro super- casa in mano nostra! Wow! Grazie ragazze!


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SENZA OROLOGIO



A Lima - almeno in questo periodo che è la loro estate - è impressionate la quantità di gente che passeggia di sera per le strade: sono le dieci e tutti i negozi sono ancora aperti, presi d'assalto dai clienti. Nei parchi ci sono concerti, spettacoli e musica gratuita dove signori attempati in camicia di lino, presi da una inaspettata estasi musicale, scuotono i pochi capelli bianchi al ritmo di Light my fire. 

Alle undici di sera c'è letteralmente più traffico che alle sette del pomeriggio e capisco questa città ha buttato via l'orologio quando, tornando a casa dopo cena, scopro che nella chiesa accanto a casa si sta appena iniziando la celebrazione di un matrimonio. 




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AGGIUSTAMENTI


Lima,  tempo di ospedali! Io mi devo curare un molare con una carie tipo cratere vulcanico; poi trovo nel bel mezzo della settimana della salute femminile; poi Massi si frattura il dito indice facendolo diventare tipo quello di ET l'extraterrestre. Risultato: alla Clinica di Maddalena del Mar ormai ci salutavano per nome!


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ANGELI LIMEGNI


Nelle spiagge a nord del Perú avevamo conosciuto due ragazze che si sono trasformante nei nostri angeli limegni (=di Lima, se non fosse chiaro). 


La prima è stata Catalina, che ci ha fatto da guida per il centro storico coloniale e altri luoghi interessanti della cittá ed essendo veterinaria ci ha fornito di opportune creme antinfiammatorie e bende per cani per il dito di Massi l'extraterrestre. Catalina la ricorderemo per la sua dolcezza, l'attenzione, la capacità di sognare e lo spirito libero. 



L'altra è stata Maritè, una ragazza intelligente, generosa ed entusiasta, che ci ha scarrozzato per i punti panoramici piú spettacolari di Lima e ha organizzato una cena a base di patti tipici peruviani. Grazie ragazze! 


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CON UN OCCHIO AL CIELO

E dichiaro che Lima batte esteticamente Quito perché l'oceano è l'oceano e non c'è partita. Se fate un giro da queste parti un'ultimo consiglio: occhio alle finestre dei grattaceli. Hanno il vizietto di cadere inaspettatamente in testa ai passanti...



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