martedì 5 aprile 2011

Chilometri ed angeli

Ci eravamo lasciati circa 30 giorni fa, quando ci preparavamo a lasciare Puerto Morelos, nei Caraibi, per risalire fino a Città del Messico, qui conosciuta come DF (Distrito Federal).

Beh, è passato un mese e al DF non ci siamo ancora arrivati!


Puebla - México

Massimo, Matteo, Maria ed io abbiamo trascorso indimenticabili giorni on the road, percorrendo qualche centinaia di chilometri al giorno, al ritmo lento della Banana, campeggiando là dove ci coglieva la notte (villaggi sperduti, spiagge solitarie, benzinai sull’autostrada), cucinando alla luce di una candela e ridendo a crepapelle ricordando episodi avvenuti più di 10 anni fa.

La logistica della Banana migliorava di giorno in giorno, mentre attraversavamo la luminosa Merida, le immobili lagune di Campeche, il ponte sull’oceano di Città del Carmen e le morbide colline di Veracruz. Abbiamo alternato i chilometri sulla carretera, alle visite culturali e alle prove dello spettacolo di teatro Que onda con la Mamà? (Che succede a la Mamma?), nella quale Massimo e Maria spiegano che cos’è il surriscaldamento globale, come risparmiare acqua, come ridurre i rifiuti (io sto alla parte tecnica).

Poi, circa 15 giorni fa, eravamo ad appena 150 chilometri dal DF, la nostra meta, quando la notte ci sorprese a Puebla, città coloniale fondata dagli spagnoli nel 1530, con il nome di Città degli Angeli. Da allora non ci siamo più mossi: Puebla ci ha sorpreso, adottato ed innamorato.


Puebla - México

LA SORPRESA
Puebla ricorda Bologna, a volte Napoli o a volte Siviglia: loggiati freschi dove bere un frullato, viuzze piene di artigianato locale, ceramiche colorate e casette basse, i ristorantini sulla strada o negli scantinati. Le vie sono piene a tutte le ore e, ad ogni angolo, si scopre un musicista, un acrobata o un matto.

L’ADOZIONE
Attraverso una imprevedibile rete di conoscenze siamo arrivati alla sede di Rodarà, una compagnia di teatro e circo, dove Roberto e El Gato ci hanno dato stanze per dormire, cucinare e terminare di montare lo spettacolo. E, sempre attraverso una imprevedibile rete di conoscenze, abbiamo iniziato a lavorare in alcune scuole, villaggi ed eventi, con giornate di animazione, corsi di animazione alla lettura e pedagogia dell’umore.


Foto de grupo!

L’INNAMORAMENTO
Mentre il nostro calendario si riempiva di date ed appuntamenti, ci siamo dilettati con i piatti tipici di questa zona (il mole poblano, il pozole, la semita); le vasche in centro, le 365 chiese di Cholula, la più antica biblioteca del continente americano, il campionato di Wrestling, cene a base di sushi giapponese. Insomma una varietà di eventi mondani e culturali inimmaginabile per noi che venivamo da 3 anni in Salvador.

Insomma, la Cooperativa Banana ha la sensazione che il nostro angelo custode si sia finalmente messo gli occhiali!!!

3 commenti:

Alberto Scocco ha detto...

Nico.. forse non li aveva mai tolti ;-)

Unknown ha detto...

Ciao belli, che bello vedervi felici, havete fatto la scelta migliore che potevate mai fare.

Che bello non sapevo che vi chiamavate cooperativa banana, ma allora siete dei comunisti!! a ragione Berlusconi!

Isomma io sono ancora a Londra a non so che cazzo fare, nel senso, che minchia ci faccio io qui? Scusate per il vocabolario!

Ho sentito via mail Andrea, che sempre mi propone nuovi progetti in El Salvaodor, ora uno in messico che vi potrebbe interessare. Vi mando un allegato alle vostre email.

Vi auguro tante belle sorprese, e in bocca al lupo.
Salutatemi tanto Maria... un beso a todos y que le vay todo bien.

Tal vez nos vemos para alla, un dia no tan lecho.

Massi e Nico ha detto...

ahahahahah, grazie Alberto y Alfredo per vostri commenti ironici ed affettuosi! Un abbraccio