Recensioni

Riunisco qui alcune recensioni dai lettori e lettrici di "Le avventure della Banana per le strade dell'America Latina". Non ne ho esculso neanche uno. Ci tengo ad avere anche il tuo commento qui, sulla pagina Facebook del libro o a cooperativabanana@gmail.com

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Recensione della editoriale Tuga Edizioni.

Schietto, genuino, diretto, profondo. Così possiamo definire il libro scritto (sarebbe meglio dire, vissuto) da Nicoletta Marinelli. Non un semplice itinerario di viaggio, un diario personale, una cronaca di esperienze viste e vissute a stretto contatto con luoghi ignoti. Molto, molto di più. Trasudano molta più vita, cuore e forse letteratura queste pagine con le loro imprecisioni e refusi che qualche acclamato capolavoro o classico. Un memorandum lungo quasi un intero continente che ci ricorda a ogni suo passo qual è la nostra vera missione in vita e quanto importante sia per ciascuno di noi alimentare sempre quei fuochi interiori chiamati Sogni.Non vi rimane pertanto che accendere il motore e lasciarvi trasportare dalla Banana Latina in qualche luogo, non importa dove… ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO! 
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Recensione di Daniela Domenici

Mi ci sono immersa e nonostante la mole alquanto ragguardevole l’ho divorato; mi sono perdutamente e definitivamente innamorata di Banana e dell’America Latina grazie alle parole di Nico. Nico ci racconta facendoci commuovere, riflettere e sorridere grazie a uno stile narrativo straordinario. 
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Recensione Gli scrittori della porta accanto


Interessanti e avvincenti sul piano razionale, ricchissimi sul piano emozionale, sono libri che si fanno ricordare, che entrano nel cuore e nel cervello, portando ricchezza di pensieri. Se il primo libro rispecchia l’entusiasmo ma anche le difficoltà dell’inizio dell’esperienza, il secondo è più maturo e meditativo, con pagine bellissime di riflessione sulla vita, sulla gente, sulla Natura. La vita si impara viaggiando e questi libri insegnano molto. I due libri di “Banana latina” non si possono perdere.
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Principali recensioni dei clienti

Sono salita su un immaginario sedile posteriore di un simpaticissimo Wolkwagen Westfalia (la Banana) dietro a
Nicoletta e Massimo, e sono partita.
Sdraiata comodamente nel mio lettone ho percorso migliaia di chilometri sulle strade del Messico e poi giù per
l'America Centrale e fino al Canale di Panama.
Ho visto i delfini, fatto collette, bussato a porte sconosciute per cercare ospitalità, partecipato a spettacoli col naso da
 clown, ho imparato farmi il sapone da me, ho preso secchiate d'acqua in faccia, e punture di insetti in ogni dove,
ho visto isole che parevano fatte per stare solo nei sogni più belli e strade infangate tanto da farti sorgere il dubbio
che la bolgia dei golosi di memoria dantesca non fosse affatto una finzione. E poi ho visto la vita da un panorama
diverso, come non la si vede mai, tanto da credere che non possa esistere una vita così affascinante.
E ancora ho visto il coraggio. Quello di due ragazzi che partono lasciando una quotidianità comoda e gli affetti
famigliari "convenzionali" per viaggiare senza programmi, con molti rischi, con poco denaro, ma con innumerevoli
risorse, abbattendo i piccoli grandi tabù che la società occidentale e del mondo comodo ci ha tatuato addosso.
Un libro di vita vera, con una scrittura famigliare che ti fa davvero sentire parte del viaggio, che ti tira fuori
(si, proprio così, te le tira proprio fuori dal profondo) delle domande sul "cosa vale davvero",
domande che troppo spesso lasciamo accantonate perché sono un po' scomode.
E ora scusate ma devo ripartire: voglio ripartire! Il clacson della Banana mi chiama e poi devo ancora imparare a fare
i portamonete di tetrapack. Si va verso Sud! .
Poche settimane fa ho intrapreso un viaggio: mentre nel mio paesino non si arrivava alla temperatura di 15°C, 
sono salita sulla Banana, un furgone giallo Wolkswagen che ha più o meno la mia età. Con Nicoletta, Massi e Marina, 
poi Ana e la Negra sono partita così, senza bagaglio, riempiendomi gli occhi ed il cuore delle parole di Nicoletta, 
che scorrono sulla carta come un magico olio.

Potrei raccontarvi quale sia la meta finale, il tragitto le cartine e le strade, ovvero gli elementi che caratterizzano un 

viaggio. Ma vi dirò che sono bastati pochi paragrafi a farmi dimenticare la geografia così come la studiavamo a scuola,
perché la Banana ed i suoi occupanti compiono un viaggio tra la gente, ed attraverso la gente il lettore crea la sua
 “cartina mentale” così che non sono più necessarie coordinate terrestri. Il “cosa troveremo” viene sostituito da “chi 
troveremo”, ed il viaggio diventa sempre più profondo per i protagonisti che trovano dentro di loro risorse che non 
pensavano di avere, che portano arte laddove pensavano di non riuscire a metterla in scena, che superano pregiudizi 
e ricevono ospitalità.

Non è comunque un viaggio semplice, perché capitano diverse peripezie e, come normalmente può succedere quando

 si passa molto tempo insieme, nascono anche delle incomprensioni tra i viaggiatori. 
Ma se tutto fosse perfetto, sembrerebbe un tantino finto.

Quando ho iniziato questo libro, avevo scambiato con Nicoletta solo le poche parole necessarie a ricevere il file. 

Il prologo, scritto da un’amica di Nicoletta, ad un certo punto dice: “Beh, lasciatemi aggiungere che ci vuole del 
coraggio anche a trovare qualcuno, visto solo un paio di volte prima di allora, con cui si stia bene anche a leggere, 
quasi ignorandosi, condividendo quel sacro momento”. Istintivamente ho provato simpatia per lei, l’ho vista un pochino
 simile a me. Durante il racconto, in più occasioni l’ho sentita dire che non si sentiva all’altezza del lavoro di scrittrice o
 giornalista. Ho trovato, invece, che la capacità di raccontare le sia cucita addosso alla perfezione e la sua competenza
 in ambito linguistico e la cultura generale che ha mostrato rendono questo racconto una vera chicca.

Forse non ci sarebbe bisogno di aggiungerlo ma sì, mi è piaciuto questo libro. L’ho amato e di cuore ve lo consiglio per 

volare istantaneamente in Sud America, ma anche per dare una piccola scossa al vostro spirito d’avventura, 
magari un po’ sopito.

Se dovessi recensire il libro, ora come ora, farei davvero fatica. Bocca asciutta senza nemmeno una parola da cacciar
fuori. Anni e anni di letture e studi e adesso lì, a labbra dischiuse in totale empasse lessicale.
Il problema è quel senso di smarrimento e blocco in cui a volte incappavo durante le ore di chimica, quando il prof 

faceva partire il cronometro per scegliere chi interrogare.
Questo blocco non ha però la connotazione del terrore e dell'ansia, quanto piuttosto dell'ebbrezza. 
Ho così tante emozioni, sensazioni e pensieri che si accavallano dopo aver sbranato quelle pagine digitali che si 
sono bloccati lì, tra i denti.
Sono lì che si spintonano a vicenda cercando di uscir fuori ma rimangono incastrati l'un nell'altro.
I supergiovani direbbero che il libro "è tanta roba"
Ed effettivamente è così.
Se poi conosci l'autrice perché c'hai passato gli anni delle superiori, dell'università e c'hai condiviso casa per un po', 

allora la "roba" è più che tanta. Non devi immaginarti più di tanto i sorrisi, le smorfie e la voce. 
Mentre ti stupisci di quanto la persona che credevi conoscere sia in grado di sorprenderti in atteggiamenti e scelte.
Con un colpo di coda serale ho bruciato poco meno di 100 pagine. Sono bastati 2 giorni da pendolare per assaporare 

la Banana Latina. Ed ovviamente ora sono in quello stato di ansia e attesa di chi è in scimmia da serie televisiva, 
di chi ha finito una stagione e non sa bene quanto aspettare per vedere quella successiva e sapere come va a finire.

il 22 agosto 2015

Questo libro mi ha conquistato perché é una storia coinvolgente attraverso l'America centrale, attraverso personaggi che
sono costante fonte di ispirazione, una storia vera di persone vere e normali che vivono paesi e culture lontane, rischi 
e pericoli, colpi di scena e sorprese. La lettura è piacevole e scorre veloce tranne quando ogni tanto si incespica in 
qualche refuso... A volte diventa una specie di magica "lonely planet": sono andato mille volte a curiosare su google 
per capire dove fossero i posti descritti, ma sulle isole di San Blas non ci ho capito più niente! 
Non vedo l'ora di divorare gli altri due.


il 3 luglio 2015

Divertente e commuovente: un libro per incontrare persone, popoli, luoghi, culture e storie di paesi, consigliato ai curiosi 
e alle persone che amano la scoperta e il viaggio. Un libro per sognare!




il 1 luglio 2015

Un libro che si fa leggere tutto d'un fiato!!! Emozionanti, brillanti sono aggettivi che descrivono bene le pagine di questo
 libro... L'America latina vissuta in pieno come pochi fortunati riesco a fare..i semplici viaggi turistici non riempono 
l'anima come quelli all'avventura..e questo libro ti fà sognare di farlo..
Non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo...
ELISA




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