Commenti dei lettori

Riunisco qui alcune email e messaggi ricevuti dai lettori e lettrici di "Le avventure della Banana per le strade dell'America Latina". Non ne ho esculso neanche uno. Ci tengo ad avere anche il tuo commento qui, sulla pagina Facebook del libro o a cooperativabanana@gmail.com


Commenti









EMAIL




"Non sopporto Marina, amo la vostra amica Ana, mi hanno commosso le lacrime di Massimo
 Mariotti per l'incidente al bimbo, mi sono spaventata per la tanta pioggia durante il rientro en 
El Salvador, la banana è una campionessa, e che dire immergersi con voi nelle vostre mille avventure 
è stato proprio un gran bel viaggio...." Grazie P.Z


"Ciao,ti scrivo perchè sono all'undicesima settimana di gravidanza. Sono sconvolta, ancora non lo
 sa nessuno. Da anni provavamo ad avere un figlio e non arrivava. Ti volevo ringraziare perché sento che
 il tuo/vostro libro mi ha regalato molta calma, amore e speranza.. sembra una follia? lo so.. ma é cosí.. 
mi ha fatto credere che alle cose belle bisogna solo crederci ed avere fiducia e che poi arrivano. 
La magia di un libro e della sua scrittirice!!!".C.B. 


Ciao Nicoletta, ti scrivo per dirti grazie grazie e ancora grazie, per aver condiviso tutto questo con
 noi lettori, noi gente comune. Non riuscirò ad esprimerti attraverso queste poche righe la gioia e la 
serenità che mi ha trasmesso prendendomi per mano e portandomi da El Salvador fino alla Colombia 
(per ora). Le vostre difficoltà, I vostri dubbi, il modo di vivere e di vedere le cose in manierea sana mi ha
 arricchito, mi ha fatto sognare e soprattutto sperare in un mondo migliore dove le persone riescono ad 
apprezzare le cose belle della vita come una semplice chiacchierata davanti ad un ..mate,, . 
Non sono bravo con le parole quindi conluderò solo dicendo: grazie per avermi reso felice". 
Firmato: Tib Henczes. 



Gentile Nicoletta,ho acquistato il vostro libro qualche mese fa e innanzitutto: COMPLIMENTI!!! 
 Leggere il libro è stato come viaggiare con voi sulla mitica Banana tra le strade del Sud America, 
alcune delle quali le avevo percorse realmente durante la mia permanenza lì. Emozionante, divertente, 
commuovente, viaggiare seduti da casa!! Grazieeeeee! Siete dei grandi!!! Proprio perché mi avete 
emozionato molto e ammiro il vostro lavoro, credo sia importante diffondere il vostro racconto di 
viaggio e di vita, quindi vorrei regalare una copia del libro (...) con questa dedica. 
Amica mia. Viajar es regresar.G.R."


Banana Latina é proprio un bel regalo. 
 Perché ti fa amare la tua vita e ti fa venir voglia di correre incontro ai tuoi sogni!


Ciao Nicoletta,volevo raccontarti una cosa che mi ha molto colpita, leggendo il tuo racconto. 
 In realtà, moltissime cose mi hanno colpita perché gran parte delle cose che vi sono capitate, in Italia 
non si sarebbe mai potute verificare. Prova a bussare alla porta di uno sconosciuto chiedendogli di poter 
dormire nel suo giardino per una notte...vedi cosa ti risponde! Ben che vada, chiama la polizia. Ma lo vedo
anche con me...ieri mi sono seccata perché ho dovuto aprire il portone ai ragazzi che lasciano i cataloghi 
di Mondo Convenienza nelle cassette della posta...ed effettivamente è stato un sentimento stupido. 
Comunque, mi ha colpita molto la storia della famiglia in bicicletta. E ho cercato di immaginare quella 
stessa famiglia qui in Italia. Lì erano accolti da tutti. Qui gli avrebbero messo gli assistenti sociali alle 
calcagna. Viviamo in un Paese dove se decidi di non allattare o lo fai per meno di sei mesi sei una 
disgraziata. Se lo fai oltre i sei mesi, sei una pazza morbosa. Se nomini la parola "vaccini", si finisce 
sicuramente a litigare. Se porti tuo figlio a spasso con una temperatura inferiore ai 15 gradi, sei una 
disgraziata che vuole fare ammalare il pupo a tutti i costi. Insomma, se quei due genitori fossero passati 
dall'Italia gli avrebbero fatto portare via il figlio sicuramente, non avrebbero mai potuto farlo. Ma dubito 
persino che qualcuno li avrebbe accolti perché "se li accolgo, mi rendo complice di questa follia". 
Ti giuro che la storia di Nahuel mi ha colpito moltissimo. Qui in Italia l'inserimento al nido va avanti un 
mese, durante il quale le mamme hanno serissimi problemi sul lavoro, perché altrimenti i bambini "
si traumatizzano" e loro se lo son portato in bicicletta praticamente da quando è nato...In un Paese 
come il nostro, dove il "vivi e lascia vivere" è un concetto che non esiste più e dove la solidarietà tra 
madri non è lontanamente concepita, non riesco proprio ad immaginare una situazione simile. 
E così, mi sono posta un sacco di domande. Da cosa dipende, questa differenza? 
Solo dal fatto che quelli son Paesi dove i problemi sono ben altri rispetto ai nostri (immagino che, 
da come lo descrivi, i problemi di un bambino salvadoregno o di uno di San Cristobar siano ben diversi) 
per cui la prospettiva è molto più rilassata? 
O è un fatto strettamente culturale che si riscontra anche negli ambienti più borghesi?
Un abbraccio Romy




"Questo libro mi ha conquistato perché é una storia coinvolgente attraverso l'America Centrale,
 attraverso personaggi che sono costante fonte di ispirazione, una storia vera di persone vere e normali 
che vivono paesi e culture lontane, rischi e pericoli, colpi di scena e sorprese. La lettura è piacevole e 
scorre veloce tranne quando ogni tanto si incespica in qualche refuso... A volte diventa una specie di 
magica "lonely planet": sono andato mille volte a curiosare su google per capire dove fossero i posti 
descritti, ma sulle isole di San Blas non ci ho capito più niente! Non vedo l'ora di divorare gli altri due". 
Riccardo

"Mi rendo conto che sono dipendente dai tuoi racconti". Vladi.


"Sto leggendo la prima parte del racconto!!! Che dire? Io sono estasiata. Credo che lo divorerò e
 poi mi lancerò sul seguito!! Grazie Nicoletta: mi stai regalando un sacco di emozioni".
"Nicoletta Marinelli, letto il libro... me lo sono gustato piano, mi sono divertita, commossa e
 spaventata, ho incontrato un sacco di gente, ho conosciuto popoli, luoghi, culture, storie di paesi, 
ho riso fino alle lacrime vedendomi davanti le vostre facce... ho sognato soprattutto. 
Ora però ho un problema... MI MANCHI già!!! Quando escono il due e il tre???!" 


Ciao Nicoletta! Ho appena terminato il tuo (vostro) bellissimo libro :-) Grazie mille per avermi
 portato in viaggio con voi sulla Banana, in luoghi meravigliosi e un po' più caldi dei 15 gradi medi che 
ci sono qui! Vorrei farti i complimenti per come scrivi: non solo a livello grammaticale, ma hai un modo 
superbo di esprimerti, tanto che mi hai trasemesso le vostre emozioni ed i vostre sentimenti durante la 
lettura. Leggerò sicuramente anche i due seguiti, non posso certo lasciarvi sull'isoletta senza continuare
:-)
"Ho appena letto in metro la prefazione della tua amica, ed ho pianto.
 Ho capito allora due cose:
1) i contenuti di questo libro sono altamente pericolosi per la mia natura quindi devo prenderli a dosi 
pediatriche
2) piango sempre più facilmente, sto invecchiando"



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