sabato 25 settembre 2010

Cambio di rotta.

SOGNI PREMONITORI

Questa notte ho sognato una bandiera a scacchi bianchi e neri che sventolava all’orizzonte, ed io, invece di rallentare, ho dato l’ultima accelerata. Proprio cosi: è vicino, un altro traguardo, un’altra linea che determina la fine di questo giro di pista salvadoregno.


COLPITO E AFFONDATO

Gli scricchiolii che precedono il collasso di questa nave erano già evidenti. Progressio, la organizzazione inglese che ha finanziato la mia permanenza in questo paese, ha iniziato a licenziare circa 1 anno fa: prima l’autista invecchiato prematuramente e la signora delle pulizie, poi il contabile e Veronica, la segretaria canterina; alla fine fuori anche Rebecca, l’amministratrice storica. E’ rimasta solo Carmen, la direttrice, con un bel esaurimento nervoso, visto che ha dovuto fare da sola il lavoro che prima facevano in sei.

Ma queste misure di ristrutturazione non sono bastate. Progressio, che si manteneva quasi interamente dalla cooperazione del ministero degli esteri britannico, ha visto ridursi drasticamente i suoi fondi. La crisi economica da un lato, il governo di destra inglese che aspira i fondi alla cooperazione per finanziare le “missioni di pace” dell’esercito. E poi le persone, sempre meno disposte a sacrificare una percentuale per quanto insignificante delle proprie tasse (0,1%) o a fare donazioni per finanziare progetti nei paesi del Sud. Insomma, una settimana fa Progressio annuncia che nessun contratto verrà rinnovato.


39 BUONI MOTIVI PER CAMBIARE PAESE.

Sono la solita fortunata. Progressio affonda proprio quando ci apprestiamo a scendere. Il mio contratto terminerà a marzo 2010, ma con Massi avevamo già deciso di non rinnovarlo. Il perché è rintracciabile in un elenco di 39 motivazioni, scritte a penna su un quaderno marrone, per le quali non sopportiamo più questo paese. Va dall’odore del fritto ai politici senza dignità, dalla vista del filo spinato elettrificato alla birra Pilsener, disgustosa e diarroica, dagli ospedali privati alle persone con le magliette delle squadre di calcio. Un anno fa adoravamo questo paese… ora sembra tutto insopportabile.


EL CAMINO POR DELANTE

Nel 2011, il Messico ci aspetta! Vogliamo viaggiare e perderci tra la sua polvere e le nuvole. Il furgone, meglio conosciuto come "La Banana" è in formissima. Massimo ha dei contatti a San Cristobal de las Casas (Chiapas) per continuare a fare teatro. Io invece sento un prurito, una smania di scrivere, catturare immagini, luce, ritmi e voci. Riportarle in Europa, come un eco. Raccontare.

Per ora è tutto: poi vi racconterò!


1 commento:

SER ha detto...

Que tristeza..... y que felicidad al mismo tiempo