domenica 27 gennaio 2013

Il viaggio nel viaggio.


É stata solo una breve pausa ricostituente: una settimana a Madrid e tre in Italia, un massaggio per l'anima e per il corpo prima di ritornare alle irruenti piste latinoamericane. Tutto è filato liscio e perfetto come un trenino sulla sua pista.

MADRID sotto NATALE

Tanto per cominciare, siamo atterrati all'aereoporto di Madrid pochissimi minuti dopo di Andrea e Luis, carissimi amici degli anni salvadoregni. Se avessimo voluto farlo apposta non ci saremmo riusciti. E cosi gli abbracci sono iniziati giá in aereoporto e sono proseguiti per i 5 giorni successivi senza altre interruzioni che quelle necessarie a ingurgitare litri e litri di vino tinto, saporite olive iberiche e formaggi stagionati.
Erano i giorni a ridosso del Natale e Madrid, che già di per se é la città con la più alta densità di bar del mondo, frizzava di luci e colori: le strade ribollivano di gruppi di giovani donne si riunivano in girotondi battevano le mani improvvisando cori e passi di flamenco e i bar straboccavano di gente di tutte le etá.

Eppure la crisi faceva da contrappunto alla festa: proprio in quei giorni si stava approvando in Spagna una legge di privatizzazione della sanitá pubblica e migliaia di persone protestavano in camice bianco per le strade di Madrid. Mi commossi vedendo le donne dell'etá di mia madre distribuire ciclostilati per le strade. 

A Madrid c´erano anche Pamela e Ivan, Vicente, Xavi, Ana, tutte persone il cui posto nel nostro cuore é incommensurabile. E c'erano anche i loro amici che, nonostante non ci conoscessero personalmente, erano grandi fan della Cooperativa Banana, seguivano le nostre avventure sul blog e ci coccolarono regalandoci cene, passeggiate, brindisi, massaggi shatzu e via dicendo.



TUTTO MADE IN ITALY

E, nonostante qualche nostro timore, pure in Italia tutto filó liscio e veloce come una biglia su un piano inclinato. Ecco qua una lista delle cose piú belle che abbiamo trovato e vissuto in Italia:
  • Essere investiti dal vento gelido di Bologna e non ricordare da quanti anni il nostro corpo non era esposto a tale temperatura.

  • I nostri genitori che ci aspettano saltellando sulla banchina della stazione: trovare che il loro affetto è sempre caldo e presente (proprio come la lastra di lasagne che ci attende a casa!).




  • Presentarmi a Ruggeri come fosse uno sconosciuto durante la cena di ritrovo degli ex compagni di liceo.
  • La faccia di Alessia R. alla suddetta cena mentre raccontavo dei riti di guarigione di una sciamana dell'Ecuador.
  • Samanta che mi apre la porta di casa sua con una nuova splendida pupetta in braccio.
  • Le tavola di Natale; la tombola; il mercante in fiera; la discussione se le tagliatelle al pesce debbano seguire i cappelletti in brodo oppure le lasagne.
  • Massi vestito da Babbo Natale che riparte doni ai suoi nipoti piccoli e sberle a quelli grandi.
  • Massi che collassa sulla sedia dopo il pranzo di Natale.
  • Bere un bicchiere di vino in piazza del Papa e dividere intimità con una amica che mi chiama alternativamente Fetozza o Bebozza.
  • Cristina.
  • Uccidere le nostre convinzioni etiche sul rispetto degli animali e farci fuori un vassoio di prosciutto crudo. 
  • Che Alberto, un ex-professore dell'universitá ed ora amico, faccia 70 km per incontrarmi e riassumere quasi 10 anni di vita di fronte a un té caldo.
  • Mia madre e le mie zie che lanciano gridolini ai getti d'acqua fredda nel centro benessere e poi mi fanno il terzo grado nella vasca idromassaggio.
  • La piccola Gea (di 5 mesi) che alza il pugno chiuso ogni volta che mi vede.
  • Restare senza parole quando tutti ti chiedono: ma perché non scrivi un libro?
  • Iniziare l'anno con una passeggiata a Portonovo.
  • L'arrivo di 8 mozzarelle di Bufala direttamente da Napoli ma sopratutto che due persone molto speciali siano venute a portarcele appositamente.
  • Spettacolari pisolini sul divano di casa.
  • Vedere Berlusconi tutti giorni in TV e sapere che vivi in un paese non governato da lui (questa fa male, lo so).
  • Il vino rosso, le colazioni al bar Da Giorgio, i mandarini, il parmigiano... e non vado avanti per non iniziare a piangere.
  • La faccia nostra quando ci hanno detto il prezzo dell'ingresso al cinema.
  • La performance dei capelli di Paolo appena sveglio.
  • Cene e musica in qualche casolare della campagna marchigiana.




  • Berci un cocktail preparato da Gianmaria con una fiamma ossidrica.
  • Mirko Coloccini, per la prima volta in camice da dentista, che non si capacita per la mia assenza totale di sensibilità dentale.
  • Fare a gara di aneddoti di viaggio con Luigi Pucci e Ivana, giornalisti e viaggiatori da una vita, scoprendo così che si ha ancora molta strada da fare!
  • Scoprire con piacere e a volte con terrore che certe cose non cambiano mai.
  • La commozione di Paolo (e non solo di Paolo) al salutarci.

  • L'abbraccio di tutti gli amici e le amiche.


  • Fare a pallate di neve fuori dall'aereoporto di Bologna e scoprire con gran gioia che il nostro volo è l'unico a non essere soppresso per neve!!!

    La Cooperativa Banana torna in campo!

    A Madrid a a Quito anche è filato tutto liscio, anzi liscissimo. A Madrid, siamo stati ospiti di Maca e in un bar proprio sotto casa abbiamo incontrato per caso una amica salvadoregna. Eravamo a due passi dalla casa di Bea, amica spagnola che viaggiava nel nostro stesso volo per Quito e suo padre ci ha portati tutti in aeroporto. A Quito siamo stati giusto il tempo necessario per salutare gli amici piú cari, risolvere qualche questione burocratica e poi 17 ore di autobus fino a Piura, per ritrovare la Banana che , con il suo sorriso indenne, è partita al terzo colpo.

    Quando tutto fluisce quieto come un ruscello in un giardino giapponese, si ha la certezza di essere al momento giusto nel posto giusto.
       



Nessun commento: