venerdì 18 marzo 2011

24 / 7

Ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. La squadretta in campo non cambia: Maria, Matteo, Massi ed io, ci cuociamo in tutte le salse: agridolci e caramellate, sotto sale e sott’olio, siamo sempre noi quattro, a bordo della Banana. E così ci conosciamo ogni giorno di più.

Per esempio a Maria non piace che le tocchino i piedi, anche se a volte fa eccezione, odia l’acqua fredda (anche se inizio a sospettare che non le piaccia l’acqua in generale) e quando pensa che nessuno la guarda fa imprevedibili smorfie con la bocca.

Matteo invece, a volte, sembra Mr Bean, si spruzza l’alcool o il succo d’arancia negli occhi, si sfrigia e ferisce in continuazione, ed ha le gambe che sembrano un tabellone di freccette, piene di punture di zanzare e formiche. Quando finisce le magliette pulite, poi, prende in prestito da Maria una delle sue magliette attillate e con la scollatura, così diventa particolarmente divertente vederlo girare con il cestino per le corsie del supermercato e la mano ciondolante, tra gli sguardi divertiti di clienti ed i bacetti maliziosi del giovane cassiere gaio.



Tra le sue manie, Matteo continua a dire che non russa, mentre appena scattano le nove sembra che una motosega stia cercando di abbattere una sequoia.

Matteo e Massimo insieme sembrano Raimondo e Sandra: dovevate vederli discutere su come cucinare alla brace un dentice di 5 chili senza l’ausilio di una griglia (dopo 2 ore il povero pesce, ridotto in briciole e brandelli, è finito a rosolare su una umile cucina a gas), oppure discernere su come infilare i picchetti della tenda da campeggio su una superficie di cemento o, ancora, su come far passare il furgone sotto un una tettoia inevitabilmente troppo bassa.


Massimo ha un buon umore da far concorrenza a Jack lo Scuartatore, tanto che durante le prove di teatro ha già fatto piangere più di un bimbo e aizzato una muta di cani.

E poi ci sono io, la più normale del gruppo, ovvio, in grado di pasarse dalla risa al pianto in 4 secondi netti, sternutare giusto in faccia al mio interlocutore e avere un attacco di nervi di tre ore se mi si attacca una caramella al saccoapelo.

Insomma, 24/7 ci divertiamo, ci odiamo, ci amiamo; 24/7 sulla strada.

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