lunedì 31 gennaio 2011

Le guarnizioni dei finestrini

( ASPETTANDO LA PARTENZA)


Giá di prima mattina, la sega elettrica sembra tagliare in due i miei timpani, già provati dalla musica a tutto volume della notte danzante di ieri. Ieri sera, la nostra festa di saluto degli amici, è stata un successone, come sempre, tra balli caraibici e tanti, tanti abbracci. Che bello poter godere dell'energia delle persone che ti vogliono bene, quelle vicine e quelle lontane.


La Banana, il furgone Volswagen già tanto declamato, mi ricorda una macchina mangia-uomini o un quadro medioevale di Satana che ingoia corpi dei condannati all'inferno: i piedi di Massi e del meccanico sono le uniche membra che fuoriescono della lamiera gialla. Massimo sta inginocchiato dentro l'abitacolo e trapana a tutto spiano, per terminare un mobile di legno, sotto i sedili; il meccanico invece sta sdraiato sotto il motore, tutto dipinto di rosso brillante, per un ultimo ritocco alle valvole e alla carburazione.


Insomma la Banana, nonostante i suoi 34 anni, non è ancora del tutto matura o meglio, sta vivendo una seconda (terza? quarta?) giovinezza. E, dall'alba al tramonto, Massi si dedica a lei, che ora è dipinta di un giallo ancora più giallo; gli interni sono tappezzati di color caffellatte, le tendine verdi brillanti della tela proveniente dall'Africa.


La Banana è bellissima e non stiamo più nella pelle, con la voglia di varcare la frontiera del Salvador, attraversare il Guatemala ed arrivare in Messico. Siamo spettatori dei giorni che passano troppo lenti, come foglie che cadono dall'albero. Partiremo martedì, o mercoledì, o forse giovedì… non osiamo pensare oltre. "Siamo disperatamente in mano ai salvadoregni" scherziamo " e ai loro cronici ritardi" visto che la partenza dipende dall'arrivo delle guarnizioni nuove dei finestrini… senza quelle non possiamo partire.


Il resto è tutto pronto. Ho lasciato il lavoro con una eccellente valutazione finale. Con qualche lacrima, ho salutato ADES, i colleghi e la lotta contro la miniera, che non potrò dimenticare. Ho salutato Sensuntepeque, le sue brusche salite dove giacciono gli ubriaconi, al mercato frizzante e colorato, al campanile della chiesa bianca stagliata su un cielo turchino, a Karla la parrucchiera, a Loncho della cartolibreria, a Beatrice della trattoria, e a tutti gli altri.


Se sono una donna diversa, lo devo a tutte le persone incontrate. Le porterò nel corpo, nelle mani, nella pelle, sui primi capelli bianchi. E se negli anni passati ho imparato a stare con la gente. questi tre anni mi hanno insegnato a stare con me stessa. Per questo, non mi sono mai sentita tanto pronta per un viaggio… mancano solo le benedette guarnizioni dei finestrini. :-)


Condivido questa foto di Iris e Teresa, le figlie di Elvira, la segnora che faceva le pulizie a casa mia, il giorno che hanno visto per la prima volta il mare.



2 commenti:

zia piera ha detto...

In bocca al lupo per tutto e speriamo che la banana non se smoscia. baci baci

nadia ha detto...

cara figlioccia, come sempre ci fai fare qualche lacrimuccia:
vi auguro ogni ed un grande IN BOCCA AL LUPO : evvia la BANANA
bacioni