

Chacaua ha una sola grande cucina, ripartira in varie casupole, un solo grande frigorifero, un solo grande letto e una sola grande dispensa. Tutto è diviso, tutto è comune. Gli spazi e le cose hanno un proprietario nominale, ma sono semplicemente a disposizione di tutti, locali e visitanti. Impari presto (non senza uno stupore che ti fa sentire quasi a disagio), che puoi usare qualsiasi amaca o sedia che hai alla mano, aprire qualsiasi frigorifero, entrare in qualsiasi porta, senza dubbio spalancata, che si trovi di fronte a te.
E poi, c'è il mare, unica, immensa madre, dalla quale attingere ogni volta che si ha fame.

Questo luogo è stato soprannominato "l'isola dell'abbondanza". Ben presto abbiamo conosciuto i vicini; Ana, Cirilo, tia Mode e via dicendo, la maggior parte nell'atto di donarci qualcosa: un cocco fresco, una birra, una conchiglia, una sigaretta. Esempio di questa attitudine tanto ospitale da farti sentire a casa tua è stato Perico, un negro corpulento di mezza etá, la cui famiglia è in vacanza in Chiapas, mentre lui bivacchia di casa in casa, tracannando una birra dopo l'altra. Perico ci invita a casa sua, pur di non stare solo, a mangiare un enorme piatto di gamberetti, annaffiato da fiumi di birra e tranquillitá della sua capanna. Non contento il giorno successivo ci cucina 10 pesciotti. L'abbondanza si intreccia con la generositá, senza presentare fatture.
Un altro personaggio da ricordare è la Catalina, una anziana spagnola, che oltre ad invitarci ad una ricca paella spagnola, traboccante di cozze e gamberetti, ci ha recitato e cantato le sue composizioni.
Ci sentivamo quasi senza parole, di fronte a tale accoglienza. Per 5 giorni siamo stati nella paradisiaca isola dell'abbondanza senza spendere un centesimo, ma ricevendo tutto il tempo. Questa mattina, quando stavamo giá partendo, siamo stati invitati ad un pranzo, ancora a base di gamberi, a cui abbiamo dovuto rinunciare. Alucinante!
La laguna di Chacaua è una casa comune, dai contorni e colori spettacolari. Temo che molti surfisti, isolati nella loro passione in bolle nordamericane, non si accorgano neanche di essere ospiti di una grande casa e continuano a pagare, con i loro dobloni, per ció che la gente gli offre gratuitamente.
Chacaua, ti auguro di restare casa e non trasformarti mai in albergo!
Nessun commento:
Posta un commento