Per esempio a Maria non piace che le tocchino i piedi, anche se a volte fa eccezione, odia l’acqua fredda (anche se inizio a sospettare che non le piaccia l’acqua in generale) e quando pensa che nessuno la guarda fa imprevedibili smorfie con la bocca.
Matteo invece, a volte, sembra Mr Bean, si spruzza l’alcool o il succo d’arancia negli occhi, si sfrigia e ferisce in continuazione, ed ha le gambe che sembrano un tabellone di freccette, piene di punture di zanzare e formiche. Quando finisce le magliette pulite, poi, prende in prestito da Maria una delle sue magliette attillate e con la scollatura, così diventa particolarmente divertente vederlo girare con il cestino per le corsie del supermercato e la mano ciondolante, tra gli sguardi divertiti di clienti ed i bacetti maliziosi del giovane cassiere gaio.
Tra le sue manie, Matteo continua a dire che non russa, mentre appena scattano le nove sembra che una motosega stia cercando di abbattere una sequoia.
Matteo e Massimo insieme sembrano Raimondo e Sandra: dovevate vederli discutere su come cucinare alla brace un dentice di 5 chili senza l’ausilio di una griglia (dopo 2 ore il povero pesce, ridotto in briciole e brandelli, è finito a rosolare su una umile cucina a gas), oppure discernere su come infilare i picchetti della tenda da campeggio su una superficie di cemento o, ancora, su come far passare il furgone sotto un una tettoia inevitabilmente troppo bassa.
E poi ci sono io, la più normale del gruppo, ovvio, in grado di pasarse dalla risa al pianto in 4 secondi netti, sternutare giusto in faccia al mio interlocutore e avere un attacco di nervi di tre ore se mi si attacca una caramella al saccoapelo.
Insomma, 24/7 ci divertiamo, ci odiamo, ci amiamo; 24/7 sulla strada.
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